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mercoledì 27 novembre 2013

VITA DA CURVY!

Kim Kardashian, Beyoncè e JLo sono tra noi! 

La Ragazza - Povera - A - Lei - Curvy. 



Potrei esordire chiedendovi la lunghezza del vostro giro vita, ma per una questione di privacy (ma poi esisterà davvero la privacy?!), ve lo risparmio. 
Potrei sembrare antipatica o cinica, ma le donne under Taglia 44 non dovrebbero leggere le mie parole, ma signori siamo in un Paese libero e forse l'argomento potrebbe interessare anche voi. 
Avete presente quel momento, in cui riuscite ad entrare in una taglia in meno, dopo aver fatto sacrifici per perdere quei tanto agognati 9 kg? Beh ... Io, NO! Ma se voi siete tra le fortunate, vi prego, ditemi dove si trova il negozio, dove avete trovato questi pantaloni, se è situato sulla Terra o su Marte. 
Possibile che la lunghezza del nostro giro vita influenzi così tanto la nostra "tranquilla" esistenza?
Per favore, siate oneste e non ipocrite. 
Fatevi un'esame di coscienza e tutte affermerete che dovreste mettervi a dieta. Inoltre, è statisticamente provato che, su almeno 10 ragazze che conoscete, almeno 8 non accettano il proprio corpo e o vorrebbero dimagrire, o una taglia in più di seno ( o in meno!), o combattere la cellulite a suon di pozioni magiche alla Harry Potter o trasformare dei capelli ricci stile afro in capelli lisci come Betty Spaghetti. 
Perché, dico io, siamo così ossessionate da tutto ciò?
La risposta, se qualcuno vuole cimentarsi a scrivermela, vale un milione di euro. 
Chi vi scrive è una ragazza - povera - a - lei - curvy (magari fossi la lontana cugina di 5 grado di Beyoncé Knowels!) e devo costantemente fare attenzione a quello che indosso per non sembrare o la Vispa Teresa o una meringa alla panna.
Non dico che le ragazze più magre di me non debbano stare attente a ciò che indossano, ma ragazzi miei, chiariamoci: avete idea di che diavolo deve affrontare una ragazza - povera - a - lei - curvy per trovare dei capi d'abbigliamento quanto meno decenti????
Immaginate la Giornata di Shopping TIPO per una Ragazza - Povera - A - Lei - Curvy: 
  • deve, prima di addentrarsi nella giungla metropolitana, farsi una buona dose di paturnie mentali per capire se è una donna a Pera, a Mela, a Clessidra, a Triangolo, ad Armadio ... a questo punto, chiamerei anche il pescivendolo, non sia mai che esce fuori la Donna a Triglia (sarà una lontana parente della Sirenetta? Se così  fosse, presentatemela, adoro Ariel!);
  • dopo aver passato momenti del tutto mistici per capire che tipo di donna sia, insieme al venditore dell'ortofrutta che, con perizia scientifica, esamina le somiglianze che ci possono essere con le mele e le pere; a questo punto la ragazza - povera - a - lei - curvy è pronta per fare un tracciato, nemmeno si stesse preparando ad affrontare un percorso ad ostacoli, dei negozi che vendono capi d'abbigliamento per ragazze che cercano di sopravvivere e non in via di deperimento; 
  • dopo le paturnie mentali e il tracciato da percorrere, la ragazza - povera - a - lei - curvy giunta a destinazione, corre nel reparto pantaloni. Si sente realizzata: quel negozio applica il 50% di sconto su tutti i pantaloni, evviva! Ma la fregatura per la ragazza - povera - a - lei - curvy è sempre in agguato, prima di tutto deve arrampicarsi in stile koala australiano rachitico sull'ultimo scaffale più alto e cercare di beccare la propria taglia al primo colpo, poi prendere anche la taglia più grande nel caso (al 99,9%) le tocchi provarla, perché teme che lo sconto venga applicato anche sui centimetri di stoffa della circonferenza cosce;
Giunta nel camerino, la ragazza - povera - a - lei - curvy con tutte le buone intenzioni, si prepara per il grande momento. Se fossimo in qualche racconto avventuroso, questo sarebbe il momento di massima tensione, il pathos estremo, il momento della verità: riuscirà la nostra eroina, che ha dovuto affrontare l'esame scrupoloso del venditore dell'ortofrutta, disegnare il tracciato della Grande Ricerca, raggiungere le vette del Grande Scaffale, a entrare in quei dannati pantaloni della sua taglia dopo aver passato mesi e mesi pieni di sacrifici per rientrare nel suo peso ideale?!?!?
Mentre la nostra protagonista si danna l'anima con questa prova di coraggio, ad aspettarla fuori dal camerino, c'è Lei. L'unica donna al mondo pronta a smontare con un'occhiata o con tre semplici parole anche l'abito più sognato di tutti i tempi: sua Madre. 
Parliamoci chiaro: chi è più onesto e sincero della propria madre in fatto di abbigliamento? 
D'accordo, per quanto tutte noi possiamo essere sincere, l'unica che riesce a dirci senza giri di parole: "togliti quella roba, sembri uscita da un film horrror!" è nostra madre. 
La madre della ragazza - povera - a - lei - curvy è in trepidante attesa che la figlia esca da quel luogo ameno, sperando che vada tutto bene, perché, questo in cuor suo lo sa, dovrà sopportare le crisi di nervosismo in perfetto stile "sindrome premestruale" della nostra eroina, se non riuscirà ad entrare nei pantaloni nuovi. La madre in questione, riesce anche a dare un'occhiata in giro, senza allontanarsi troppo, perché per scaramanzia è meglio di no ... ma appena supera quella linea invisibile, che delimita lo spazio consentito per l'allontanamento, ode un'imprecazione fatta in una lingua a lei sconosciuta, pensa che possa essere greco antico, latino, aramaico (si deve auto-convincere che sua figlia non possa utilizzare un linguaggio così poco aulico!) ma, appena sente nuovamente l'imprecazione incriminata, si precipita nel camerino, temendo che possa essere stata attaccata da un gruppo di Mangiamorte assetati di sangue .... pensa al peggio, inizia ad immaginare le catastrofi più catastrofiche, si ripromette di chiamare anche i sommozzatori, perché non si sa mai, quando invece lo spettacolo che si ripresenta è più agghiacciante delle catastrofi naturali; sua figlia sembra aver avuto un incontro ravvicinato con la ragazza dell'Esorcista: occhi spiritati, capelli elettrizzati e il suo soliloquio in una lingua a lei sconosciuta anche se ... riesce a distinguere distintamente qualche parola, ma si dice che avrà capito male. 
Poi, mentre la madre della ragazza - povera - a - lei - curvy è ancora in contemplazione di quello strambo scenario, arriva Lei, la donna che non dovrebbe mai arrivare in un momento drammatico come quello: la commessa, arriva fluttuando da chissà dove, e pone una domanda, ma che scrivo, LA domanda, "allora, come vanno i pantaloni?". Udita la frase, la ragazza - povera - a - lei - curvy si riprende dalla manifestazione POCO epifanica appena ricevuta e con un laconico "sembro un prosciutto lasciato ad essiccare", chiude violentemente il camerino, ma la commessa, proprio perché lavora nel negozio, le pone l'ALTRA domanda che nessuna vorrebbe sentirsi chiedere: "ti porto la taglia PIU' grande?"
La ragazza - povera - a - lei - curvy ha trattenuto le sue parole per troppo tempo e risponde: "Ma questa le sembra una 44?!?!?" 

Bene, miei Cari lettori, se siete giunti fin qui, vi ringrazio e mi auguro di non avervi tediato con questa mirabolante avventura di una comunissima ragazza - povera - a - lei - curvy. 
Quello che ho descritto, in maniera esageratamente tragicomica, è, purtroppo, un'agghiacciante realtà. Non voglio ergermi a paladina della giustizia (quello lo lascio fare a Sailor Moon e al potere del Cristallo di Luna), ma portare alla vostra attenzione questo problema, da me definito (anzi, dalla Regina delle Regine Joanne Rowling - non si vede che sono fan di Harry Potter, vero?) "Grassezza - Magrezza - Donne". Scrivere un solo post al riguardo mi sembrava troppo riduttivo e sinceramente, dato che il problema mi sta particolarmente a cuore, voglio approfondire con il mio personale punto di vista. 
Ora mi rivolgo a voi, Ragazze Curvy della porta accanto, avete mai vissuto un'esperienza del genere? Cosa ne pensate al riguardo?
Di seguito, vi lascio uno spunto di riflessione, è un articolo scritto dalla Rowling e pubblicato sul suo sito nel "lontano" 2006 riguardo questo argomento. 

Essere magre. Probabilmente vi sorprende sentir parlare della magrezza su questo sito, ma il mio recente viaggetto a Londra mi ha dato da pensare…
Tutto è iniziato in macchina, mentre andavo agli studi cinematografici Leavesden. Ho passato una parte del tempo leggendo una rivista con diverse foto patinate di una giovanissima donna che dev’essere gravemente malata o soffrire di un problema alimentare (il che, naturalmente, è la stessa cosa); non ci sono altre spiegazioni per la forma del suo corpo. Può dire finché vuole che mangia moltissimo, che è sempre attiva e che ha il metabolismo più veloce del mondo… può dirlo finché non le cade la lingua (urrà! un altro mezz’etto perso!), ma l’addome concavo, le costole sporgenti e le braccia simili a bastoncini raccontano una storia diversa. Questa ragazza ha bisogno di aiuto, ma il mondo è quello che è e quindi la mettono sulle copertine delle riviste. Tutto questo mi è passato per la mente mentre leggevo l’intervista, poi ho gettato da un lato quell’orribile cosa.
Ma l’argomento “ragazze e magrezza” è saltato di nuovo fuori poco dopo l’arrivo agli studi. Stavo parlando con uno degli attori e, non so come, il discorso è caduto su una ragazza che conosce nella sua vita privata; (non è una delle attrici dei film di Harry Potter) che viene chiamata “grassa” da alcune incantevoli compagne di classe (è possibile che siano invidiose perché conosce il ragazzo in questione? sicuramente no!).
“Ma”, ha detto l’attore, genuinamente perplesso, “lei davvero non è grassa”.
“"Grassa" di solito è il primo insulto che una ragazza rivolge a un’altra quando vuole ferirla”, ho detto; ricordavo di averlo visto succedere sia quando andavo a scuola sia tra le adolescenti a cui insegnavo. Potevo però vedere che per lui, maschio ed equilibrato, era un comportamento molto bizzarro; come gridare “idiota!” a Stephen Hawking.
La sua perplessità di fronte a questa caratteristica quotidiana del mondo femminile mi ha fatto ricordare com’è strano e malsano l’insulto “grassa”. Voglio dire, “grassa” è davvero la cosa peggiore che possa essere una persona? Essere “grassi” è peggio che essere “vendicativi”, “gelosi”, “superficiali”, “vanitosi”, “noiosi” o “crudeli”? No, per me no; ma del resto, potreste ribattere, che ne so io delle pressioni sociali sulla magrezza? Non sono giudicata per il mio aspetto, visto che sono una scrittrice e mi guadagno da vivere usando il cervello…
Quella sera sono andata al British Book Awards. Dopo la premiazione mi sono imbattuta in una donna che non vedevo da quasi tre anni. Sapete qual è la prima cosa che mi ha detto? “Sei dimagrita parecchio dall’ultima volta che ti ho vista!”.
“Beh”, ho risposto, leggermente sconcertata, “l’ultima volta che ci siamo viste avevo appena avuto un bambino.”
Quello che avrei voluto dire era: “Dall’ultima volta che ci siamo viste ho prodotto il mio terzo figlio e il mio sesto romanzo. Queste cose non sono più importanti e più interessanti della mia taglia?” E invece no… la mia vita sembrava più sottile! Dimentichiamo i figli e i libri: finalmente c’è qualcosa di cui essere orgogliosi!
Quindi l’argomento grassezza-magrezza-donne mi ha impegnato (ah ah ah) la mente mentre tornavo a Edimburgo in aereo il giorno dopo. Dopo il decollo ho aperto un giornale e immediatamente ho notato un articolo sulla pop star Pink.
Il suo ultimo singolo, “Stupid Girls”, è l’inno-antidoto per tutto quello che avevo pensato sulle donne e sulla magrezza. “Stupid Girls” ironizza sugli stuzzicadenti parlanti che vengono indicati alle ragazze come esempi da imitare: quelle celebrità le cui più grandi imprese sono unghie perfettamente smaltate, le cui uniche aspirazioni sembrano essere farsi fotografare con nove vestiti diversi in una sola giornata, la cui unica funzione nel mondo sembra essere il sostegno del commercio di borse dal prezzo esorbitante e di cagnolini grossi come ratti.
Forse tutto questo sembra comico o di poca importanza, ma non è così. Si tratta di quello che le ragazze vogliono essere, di quello che suggeriscono loro di essere e di come si sentono per essere come sono. Ho due figlie che dovranno farsi strada in questo mondo ossessionato dalla magrezza, e questo mi preoccupa perché non voglio che siano cloni emaciati, con l’ossessione di se stesse e con la testa vuota; vorrei che fossero indipendenti, interessanti, idealistiche, gentili, caparbie, originali, divertenti… c’è un migliaio di cose, prima di “magre”. E, francamente, preferirei che il fatto che la donna accanto a loro ha ginocchia più carnose avesse per loro la stessa importanza di una flatulenza di chihuahua. Spero che le mie ragazze siano come Hermione, non come Pansy Parkinson. Spero che non siano mai Stupide Ragazze.

Siamo giunti al termine di questo lunghissimo post. 
Ho inventato un nuovo hashtag su Twitter e se volete anche su Instagram, fatemi sapere anche con l'hashtag #vitadacurvy !!!
Bacio,
Zia Mary 

martedì 19 novembre 2013

Il Diavolo veste Prada ... siamo sicuri che vesta solo Prada?

Guida di sopravvivenza alle F...... Blogger! 


Spesso mi è capitato, in qualità di cronista, di imbattermi in una figura mistica, di dubbia professionalità e moralità, che si nasconde sotto strati di cerone, il quale nasconde i tratti reali del viso, e sotto litri di tinture di balayage, shatush, degradé ed effetti non bene specificati.
Avete capito di chi sto parlando?
Ebbene, sto parlando di lei, tutte le celebrità le temono, o meglio si crucciano su cosa i loro “collaboratori” (vedete alla voce schiavetti personali) possano scrivere di loro e dei loro “outfits”. 
Non avete ancora capito?
Ma è lei, la Fashion Blogger!
Miei cari lettori, intendiamoci: chi veramente può dare una definizione di tale personaggio? D’accordo, le Fashion Blogger sono quelle ragazze appassionate di moda, che sfoggiano look improbabili anche per accompagnare il cane a fare i suoi bisogni.
Oggi proverò a stilare una lista, possibilmente non troppo lunga delle caratteristiche comuni di questo personaggio ameno, del tutto grottesco e spesso comico, però non immaginatevi una bomba sexy su tacchi stiletto in un tubino nero, quella è l’immagine che vogliono propinarci anche alle nove del mattino, e da donna attenta al make up, posso assicurarvi che anche le perfette fashion blogger a quell’ora hanno due occhiaie da far spavento, hanno una voce affascinante quanto un Troll e i loro capelli ricordano molto un affettuoso cespuglio di ortiche a contatto con la pelle.
Bene, qui di seguito vi ho fatto un breve elenco dei tratti caratteristici di queste donne, se ne conoscete qualcuna e vi capiterà, purtroppo per voi, di riscontrare queste peculiarità, un consiglio per la vostra sanità psico-fisica: scappate a gambe levate!

Emma: OH MY GOODNESS!
Boy: What's up, Ems?
Emma: Scare away! They're coming!


 ü  Come vi ho accennato in precedenza, un aspetto peculiare di questa figura è sicuramente la sua chioma. Che siate al mare con 45°, in montagna a -20° o in mezzo al deserto, noterete sotto qualsiasi tipo di luce le tremilasettecentocinquanta sfumature della loro chioma,trattata settimanalmente (mai sia perdere un appuntamento!) dal loro parrucchiere di fiducia alla modica cifra di 350 euro. Cari lettori, vi do un consiglio, se volete salvarvi la pelle: mai, e dico mai, semplificare il nome del loro colore di capelli; non azzardatevi a chiamarle bionde, castane o more. Non vi siete informati sulla nuova nomenclatura del colore biondo? Come non conoscere il biondo vaniglia, biondo grano (biondo oro con riflessi avorio –?!?!), biondo schiarito, biondo con “radici scure” (ma quella non era la temutissima ricrescita?), biondo caramello, oppure il castano caramello, castano miele, castano dorato, castano “color castagna”, il castano mogano o il castano … cioccolato fondente?!?!? Ma davvero dei capelli possono avere dei riflessi color avorio?!?!?! Ma mi state prendendo in giro?!?!? Dopo, scusate il linguaggio poco forbito, diavolo sono finite le semplici nomenclature castano scuro, castano chiaro, biondo cenere e biondo platino? Miei cari, ma la questione fashion blogger – chiome – colori non finisce qui. Fate attenzione, se avranno questa chioma all’ultimo grido (forse urlerà il portafogli!), cercate di notare il colore delle loro sopracciglia: saranno di almeno venti tonalità più scure o più chiare della loro chioma, anche se a me i loro capelli ricordano le setole del mocho vileda che trovo nel negozio di detersivi all’angolo di casa. Quindi, mie care fashion blogger, se volete propinarci le vostre frottole su quanto siate delle vere donne, per cortesia, uniformate il colore delle vostre sopracciglia al colore dei vostri capelli, grazie.
 ü  Dato che stiamo parlando di Fashion Blogger, mi sembra scontato dirvi quanto siano presenti anche al più piccolo evento del paesello di campagna, basta che si tratti di un negozio caro impestato, chiaramente, ovviamente, naturalmente. Tratto comune di queste balde donzelle sono sicuramente le crisi isteriche, di cui sono tutte vittime. Quando immagino una comune mortale preda di un momentaneo isterismo, me la immagino con il volto rosso e il fumo che le esce dalle orecchie, ma se parliamo di una Fashion Blogger quest’immagine risulterebbe troppo volgare, scurrile, rude e plebea. Ebbene, le fashion blogger, quando anche loro sono vittime di isteria, si tramutano nella peggiore versione di camionisti, bloccati sulla A14 sotto il sole cocente di Ferragosto, senza aria condizionata. Ecco, vedrete queste delicate e leggiadre principesse mettere in scena le loro migliori performance, esprimendosi in una lingua sconosciuta ai più, non meglio definita e molto probabilmente, se siete under 25, tappatevi le orecchie, staranno sciorinando le loro peggiori parolacce, che nemmeno uno scaricatore di porto conosce.
 ü  Sapete tutti quanto ci stia a cuore contrastare con tutti i mezzi ogni tipo di sfruttamento (in questo caso lo sfruttamento lavorativo!). Bene. Ora, forse vi starete domandando come mai io abbia pensato allo sfruttamento in relazione alle nostre beniamine. Ebbene, per quanto il mondo della moda si dichiari CONTRO lo sfruttamento minorile, queste figure hanno un’inclinazione particolare verso quest’arte di discutibile opinabilità. Non è, forse, vero? Se siete mai state ad un evento, fate caso agli stuoli di fotografi e accompagnatrici/tori delle nostre fashion blogger. Pensate davvero che quelle persone ricevano una paga in cambio della loro prestazione lavorativa? Così, mentre queste delicate e leggiadre principessine guadagnano soldi o ricevono abiti di alta moda (tutti rigorosamente regalati!), i loro schiavetti (ops!), volevo scrivere collaboratori, stanno a guardare. Vi sembra giusto?!?!?

Emma al festival di Cannes 

Daniel al festival di Venezia 





  






  






Fans all'evento presso Coin a Venezia 
  ü Siamo giunti quasi alla fine. Se conoscete una di queste beniamine, non avrete potuto non notare la loro mania di protagonismo. Diciamoci la verità: amano essere al centro dell’attenzione, essere fotografate, intervistate (per quale razza di motivo?!?) e spesso rubano anche il tanto sognato red carpet. Normalmente, quando c’è qualche evento di importanza internazionale, c’è sempre almeno una di queste dolci e affettuose principessine, ma oltre alla loro discutibile presenza, ci sono anche grandi attrici e grandi attori. Prendete Emma Watson e Daniel Radcliffe, metteteli allo stesso evento e avrete fiumi e fiumi di fans, paparazzi, giornalisti e chi più ne ha più ne metta. Sono attori, hanno partecipato a grandi successi (vedete Harry Potter) ed è normalissimo che tutta l’attenzione mediatica sia su di loro, ma … la fashion blogger è sempre in agguato, pronta a rubare quel pezzetto di stoffa rossa ai due grandi e giovanissimi attori. Cos’ha lei più di loro? Soldi? Beh, credo che sia difficile superare i 48 milioni di sterline di Harry Potter, allora … avrà più talento? Scusate e tutti gli altri film, a parte gli Harry Potter, di Emma e Daniel? Sarà più bella? Beh, Daniel avrà del fascino … Emma è stata inserita tra le 100 donne più sexy del mondo, insomma che avrà più di loro? 


Emma firma autografi alla World Premiere di Londra 2011 

                                                                                 
Bene miei cari, per oggi ho terminato questa sfiancante, seppur breve, lista del tratti peculiari di queste dolci e affettuose principessine. Ci vediamo al prossimo post … e se ne avvistate una … scappate!!!!


mercoledì 13 novembre 2013

A, B, C dello "SPIGNATTO" ovvero come fare i propri cosmetici in CASA!

Come sentirsi Hermione Granger in pochi facilissimi passi! 

Ciao Belli!
Oggi vorrei indicarvi quali sono, almeno secondo me, i consigli utili per chi comincia a "spignattare" (questo termine non mi piace, ma almeno ci intendiamo) ovvero come prodursi i propri cosmetici in casa. 
Vi è mai capitato di desiderare ardentemente di preparare qualche bella pozione magica? Bene, io ogni volta che spignatto qualcosa, mi sento come Hermione Granger alle prese con la Pozione Polisucco. Infatti, fare in casa i propri prodotti è davvero semplice, alla portata di tutti, si riesce a risparmiare qualcosina e cosa più importante di tutte: non mettiamo sulla nostra faccia, corpo e capelli prodotti pieni di schifezze, che il più delle volte combinano disastri. 
Ormai, è quasi un anno che spignatto e ricordo, che fin da subito, i miglioramenti erano ben visibili sulla pelle del viso e sui miei capelli. Io ho iniziato dalle cose che abbiamo tutti, o quasi, in cucina: con lo scrub al miele, impacchi semplicissimi con yogurt, miele e una goccina di olio d'oliva per capelli, maschere per il viso e cerottini per i punti neri (simili a quelli Nivea, ma quelli che preparo io funzionano davvero!). Poi, piano piano ho iniziato ad acquistare qualche materia prima tipo il burro di Karitè, vari oli come quello di Cocco e di Semi di Lino, fino a prepararmi tutti (o quasi) i cosmetici in casa. Le materie prima potete trovarle alcune nei supermercati, nelle erboristerie, farmacie, negozi specializzati e siti online (aromazone, dragonspice, camelis, farmacia vernile, gracefruit). Quest'ultimi hanno dei prezzi veramente convenienti e se vi organizzate con qualche amica, riuscirete ad abbattere i costi delle spese di spedizione. Di seguito, vi ho scritto una lista delle materie prime "base", quelle con cui potrete iniziare a produrre in casa i cosmetici base, come shampoo, docciacrema, balsamo, burri corpo, creme per il viso, per il corpo e per i capelli, alla fine del post vi lascio qualche dritta in più, così da evitarvi degli errori banalissimi (che invece la sottoscritta ha commesso!), evitando anche di sprecare materie prime. 

INGREDIENTI: 
Acqua demineralizzata (quella per il ferro da stiro, a pochi cent al supermercato);
Glicerina

Tensioattivi:
Sarcosinato 
Betaina 
Coco Glucoside & Glyceril Oleate
Lauryl Glucoside

Emulsionanti: 
Olivem 1000 
Acido Cetilstearilico 
Esterquat

Burri:
Burro di Karitè
Burro di Cacao

Cere:
Cera d'Api (Gialla o Bianca)

Oli:
Olio Extravergine di Oliva
Olio di Girasole Bio
Olio di Ricino
Olio di Jojoba/Mandorle Dolci/Semi di lino/Argan/Avocado (dipende dal vostro tipo di pelle, capelli e da quanto volete spendere!) 

Polveri:
Gomma Xantana
Argilla Verde (se avete la pelle grassa)
Argilla Bianca/Caolino (per tutti i tipi di pelle)
Dry Flo 
Inulina 

Attivi (sostanze che arricchiscono i vostri cosmetici)
Tocoferolo (Vit. E)
Pantenolo (Vit. B5)
Proteine del Grano liquide o idrolizzate (è la stessa cosa!) 

Estratti:
Aloe Vera 

Oli Essenziali:
OE di Lavanda
OE di Tea Tree
OE di Rosmarino
OE di Menta 
OE di Salvia

Fragranza:
Quella che più vi piace! 

Conservante:
Cosgard oppure Ecosafe WW (più economico del primo e lavora in un range di ph più ampio da 3 a 10!)

Acido Lattico oppure Aceto di Mele 

Strumenti: 
Cartine per il PH
Contenitori di Plastica
Imbuto piccolino
Bilancia 

CONSIGLI UTILI: 
- per l'Acqua demineralizzata potete utilizzare anche l'acqua dei condizionatori;
- la Glicerina, o Glicerolo, potreste trovarla anche in farmacia a pochi euro;
- per i Burri, Cere e Oli fate un salto in erboristeria, supermercato etnico e anche in qualche profumeria, mi raccomando controllate sempre l'INCI dei prodotti che andate ad acquistare;
- per gli Oli essenziali, vi consiglio di acquistarne giusto qualcuno, magari quelli multifunzione che vanno bene per la cura della pelle, come brufoletti e punti neri, per i capelli, per il corpo;
- per le fragranze, se non la volete comprare, potreste utilizzare anche gli aromi per dolci, come quelli di Pane degli Angeli;
- vi consiglio di avere sempre in casa il Gel di Aloe Vera, è multifunzionale, va bene per il viso, corpo, capelli, scottature, cicatrici, smagliature, dopo la depilazione, è ottimo contro i brufoli, punti neri, da aggiungere alla vostra maschera per il viso; è un prodotto ottimo e se comprate l'estratto di Aloe Vera in Polvere o il succo di Aloe Vera potete fare voi stesse il gel in casa;
- se non avete il frullatore ad immersione, ma quello normale da cucina, non preoccupatevi, usate quello, io mi trovo molto meglio con quello che con il minipimer!
- se proprio dovete comprare qualche strumento per lo spignatto, acquistate almeno un imbuto. E' utilissimo per travasare i vostri cosmetici nei contenitori; 
- non buttate i contenitori dei vecchi cosmetici, possono tornarvi utili, quindi riciclateli!
- prima di destreggiarvi nella formulazione di una crema, di uno shampoo o di un bagnoschiuma, consultate qualche forum come ad esempio: L'angolo di Lola, Saicosatispalmi forum, Comproespignatto; troverete consigli utili, ricette già formulate e potete consultarvi anche con altre persone;
- infine usate la vostra fantasia e creatività, divertitevi e rilassatevi! 

Per oggi è tutto, spero che questo post possa essere utile!
Bacio,
Zia Mary 


http://www.aroma-zone.com/aroma/accueil_fra.asp
http://www.farmaciavernile.it/